Dalle armi chimiche alle armi biologiche: queste ultime solitamente sono rappresentate da microrganismi patogeni o tossine di origine biologica che hanno un potenziale di diffusione tale da renderle adatte ad azioni di attacco massivo. Anche se sono state vietate dalla convenzione internazionale del 1972, destano ancora preoccupazioni specialmente legate al bioterrorismo. Qui la prima parte della sezione dedicata all’argomento, per il blog di Italia Unita per la Scienza, dove parlo della guerra biologica fino al XIX Secolo e degli agenti di tipo B.

Armi di distruzione di massa III – La guerra biologica (prima parte) | Italia Unita per la Scienza
Non è sempre banale distinguere tra guerra chimica e biologica; molte sostanze chimiche usate come arma, per esempio per contaminare acqua e cibo, derivano da principi attivi naturali; viceversa, determinati animali e piante derivano il loro potere d’attacco o difensivo dalla chimica dei propri veleni. Più netta è la distinzione se si considerano altre forme di guerra biologica: si pensi ai cadaveri della peste (o le loro feci) catapultati dai Tartari sul nemico durante l’assedio di Caffa, nel XIV Secolo, che causarono un’epidemia e la conseguente ritirata dei Genovesi. (continua…)
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